Saturday 2 April 2011

Bene il mercato del lavoro ma si deve fare di più

Crescono di 291 mila i posti di lavoro negli States, mentre il tasso di disoccupazione subisce un variazione minima all’8.8%. I settori che più hanno beneficiato sono come al solito quelli legati ai servizi professionali, l’health care, il tempo libero e il mining. Dall’ultimo minimo registrato nel febbraio 2010, la ripresa nell’economia americana è riuscita a produrre “ben” 1.5 milioni di nuovi posti di lavoro. Dall’ultimo massimo di qualche anno fa, da “5 mila miliardi di dollari di debiti in meno” fa, da “12 mila miliardi di dollari tra prestiti straordinari e acquisti di sporcizia in meno” fa, si è ancora sotto 5 o 6 milioni e la popolazione è aumentata di quasi 9 milioni… .

In marzo, gli impiegati nei servizi hanno continuato ad espandersi, in primo luogo grazie ad un incremento di 78 mila impiegati nei servizi professionali, 29 mila dei quali tuttavia hanno ottenuto un impiego temporaneo.

Continua più che positivo ( si mormora grazie al sempre più massiccio ricorso alla chirurgia estetica … ) il trend che vede il settore della sanità assorbire 24 mila nuovi impiegati di media al mese. Nel mese di marzo, il suo contributo è stato ben superiore alla media, pari a +37 mila.

Gli impiegati nel settore del tempo libero e alberghiero sono cresciuti a marzo di 37 mila unità ( coincidenza! ) dei quali 27 mila sono stati destinati a ristoranti e bar.

Bene anche il settore della manifattura, che vede a marzo un’espansione di 17 mila lavoratori. In particolari, vengono rinfoltite le schiere nell’industria dei prodotti metallurgici e nell’industria dei macchinari. Dal minimo di dicembre 2009, 243 mila sono state le riassunzioni in questo settore.

Molto bene anche l’industria mineraria, che vede accrescere le buste paga di 14 mila nuovi impiegati.

Continuano invece a diminuire gli impiegati statali che dal settembre 2008 hanno subito una vera e propria falcidiata: -416 mila. Dato indicativo della salute di strutture di secondaria importanza come la sanità pubblica, l’istruzione pubblica e la gestione del territorio.

Restano immutate sia la durata della settimana lavorativa media, fissa a 34.3 ore sia la paga oraria media a 22.87 dollari.

La variazione del numero di nonfarm in gennaio è stata rivista a rialzo da +63 mila a + 68 mila, mentre a febbraio si sono aggiunti 2000 nuovi impiegati, indicando così in 194 mila il numero di nuovi lavoratori in quel mese.

Passiamo ora agli entusiasmanti dettagli.

Forza lavoro

Migliora la situazione per la forza lavoro, che indica ricordo il numero di persone che lavorano o hanno espresso anche solo l’idea di volerlo fare. Questo è decisamente un dato positivo, visto che per mesi avevamo assistito alla continua evaporazione di forza lavoro e al continuo incremento invece nel numero di persone completamente distaccate dal mondo del lavoro.

Livello di occupazione

Complessivamente, il mondo del lavoro statunitense ha prodotto 291 mila nuovi lavori su base destagionalizzati. Sarebbero quindi 139 milioni e 864 mila le persone che in USA hanno una qualche occupazione. Ben diverso visto il forte pattern stagionale il dato non aggiustato, che rispetto a febbraio mette a segno un buon incremento di quasi 900 mila nuovi lavori.

Livello di disoccupazione

Anche qui positività a frotte. Il numero complessivo di persone che non hanno un lavoro ma dichiarano di cercarne uno decresce e non di poco. Diminuisce peraltro meno di quanto aumenti invece il numero di lavoratori, indici del fatto che molti dei licenziati nei mesi scorsi potrebbero essere non adatti a soddisfare le necessita dell’attuale mercato del lavoro. E tempo questo sia quella che molti definiscono la “nuova normalità”.

Impiegati settore NONFARM (non agricolo…)

Non c’è dubbio che a beneficiare maggiormente del “buon” momento di questa ripresa sottotono siano proprio i nonfarm. 216 mila sono infatti le nuove buste paga staccate su base destagionalizzata, mentre quasi un milione in più se non si considerano gli aggiustamenti. Il mese di marzo si conferma ancora come uno dei migliori in assoluto durante l’intero anno.

Impiegati nel settore privato

Bene il settore privato, che torna a fare da traino anche rispetto a quello pubblico. Da notare anche qui lo scostamento stagionale, che tuttavia via rientrerà già nei prossimi mesi.

Impiegati full time e part time

L’unica nota un po’ stonata della giornata di oggi, se si esclude il fatto che comunque la ripresa rimane anemica, è forse che solo meno della metà delle nuove assunzioni ha carattere full time. Solo 115 mila impiegati in più hanno un impiego a pieno ( finché non li licenziano ).

Parallelamente, il numero di impieghi parttime è cresciuto di 209 mila, ad indicare che non solo le aziende preferiscono assumere per mezze giornate, quando va bene… . Come spesso accade, la somma tra i due è maggiore del numero complessivo di nuove persone assunte, il che implica necessariamente che alcuni dei 209 mila che ora hanno un contratto parttime, nel mese scorso lavorassero a tempo pieno.

Modello CES Net Birth/Death Model

Per completare la carrellata dei numeri assoluti, non mi resta ora che valutare il contributo del modello CES Net Birth/Death Model. Moderato, questo mese il modellino ha aggiunto solo 117 mila posti di lavoro per ora immaginari, 40 mila dei quali, indovinate un po’, proprio nel settore del divertimento e del tempo libero.

Tasso di disoccupazione

La naturale conseguenza dei numeri finora riportati è che decresce la disoccupazione valutata sia su base destagionalizzata che non. Ricordatevi che tutta la gente che vedete uscire dal triste novero dei disoccupati ufficiali, la ritroverete poi nell’ancor più triste insieme dei beneficiari di food stamp. Ancora non ci sono i numeri per poter pensare che l’economia sia in grado di assorbire sia i disoccupati sia coloro che entrano per la prima volta nel mondo del lavoro.

Percentuale di popolazione che lavora

In lentissimo miglioramento anche questo fondamentale indicatore della ricchezza di un paese: se la percentuale di persone che lavorano rispetto alla popolazione fosse zero e comunque esistesse ancora un’economia, i monetaristi allora avrebbero la prova di aver avuto ragione… . Ci stanno tentando!

Filtro U6: tasso di disoccupazione in senso ampio

Ciliegina sulla torta, diminuisce anche la disoccupazione in senso ampio, quella che cioè considera anche gli scoraggiati, gli scoglionati o chi è marginalmente attaccato al mondo del lavoro. Sono si decimali, ma sono molto importanti… .

Concludo augurando a tutti un buon weekend.

Mattacchiuz

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Bene il mercato del lavoro ma si deve fare di più, 5.0 out of 5 based on 3 ratings Molto bene il mercato del lavoro. Forse250000 nuovi posti di lavoro.STIMA ADP: +297000 posti di lavoroMercato lavoro USA: sempre delusioniSempre più americani al lavoro

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