Saturday 2 April 2011

Scossa Nucleare: Letargo economico prossimo venturo?

SCENARIO 3 – Crisi economica e minore domanda di .

Nella TERZA PARTE che potete visualizzare cliccando QUI, abbiamo discusso lo scenario della Continuazione dell’utilizzo dell’ (probabile incremento). Adesso analizziamo uno scenario apparentemente insolito: minore domanda di a causa del prolungamento della crisi economica in corso!

1) Previsioni economiche.

Quali sono le attuali stime sulla ?

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), nel suo ultimo rapporto, antecedente al terremoto giapponese, ci fornisce una sua previsione ([1]). In questo grafico vediamo la velocità della ripresa economica prevista per alcune nazioni: Giappone, UE e USA.

Provo a riassumere il contenuto del rapporto.

La ripresa economica si intensificherà gradualmente nel 2011-12 e sarà caratterizzata da una crescita in grado di autosostenersi, senza più bisogno di stimoli governativi (la collaborazione a livello di G20 sarà fondamentale).

Permangono rischi che possono inficiare la ripresa:

a)     una nuova discesa dei prezzi delle case negli USA e GB;

b)     l’elevato debito pubblico di alcuni paesi;

c)      vulnerabilità al fallimento del sistema bancario;

d)     brusca inversione del rendimento dei titoli di stato governativi.

Importante il consolidamento delle finanze pubbliche (rapporto deficit/PIL).  Vi siete accorti che, non per niente, sono argomenti che vengono affrontati quotidianamente sul blog! Riguardo al punto c) ci fornisce un grafico esemplificativo della situazione di alcuni Paesi.

Ogni barra rappresenta l’incidenza, in percentuale, del patrimonio delle due maggiori banche di una nazione rispetto al suo PIL (al 2009). In ordine gli Stati riportati sono: USA, Giappone, Canada, Germania, Italia, Francia, Regno Unito, Svezia, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera. Non oso immaginare, in caso di fallimento di una di queste banche, le ripercussioni sull’economia…

Nota: in un altro post proverò ad analizzare più in dettaglio questo grafico (la ricerca dei dati necessari è in corso…).

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), nel suo più recente rapporto (gennaio 2011), ci fornisce le sue stime di crescita ([3]), simili a quelli dell’OCSE.

Notare che i Paesi “avanzati” sono quelli che avranno una minore crescita.

2) Fattori destabilizzanti della .

La Banca Mondiale ([2]) stima che in Giappone, il terremoto, lo e le radiazioni,  avranno un impatto sul PIL compreso fra il 2,5 e 4% (anche se temporaneo), equivalente a circa 122-235 miliardi di $ (corrispondente al 5-10% del PIL italiano). E’ chiaro che tale rallentamento economico si ripercuoterà sulle economie dell’Asia orientale. Dipendono infatti molto dalle esportazioni dei loro prodotti verso il Giappone (circa il 10%).

Ma vediamo anche il seguente grafico ([2]), che riguarda la previsione per l’Africa Sub-Sahariana:

E evidente anche qui che, la recente destabilizzazione in corso nel Nord Africa, soprattutto nei Paesi esportatori di petrolio (Libia per esempio), se si estenderà anche al resto del continente, varierà non di poco le stime di crescita. In peggio ovviamente.  Il rapporto (a pag. 5) elenca gli elementi critici che possono affliggere la ripresa ipotizzata: guarda caso l’aumento del costo delle materie prime agricole e della disoccupazione!.

Adesso vi mostro uno schema ([5]), tratto dal recente World Economic Forum, che riporta i probabili eventi che possono impattare l’economia mondiale nei prossimi 10 anni.

Nota: il grafico nell’asse orizzontale riporta il grado di probabilità (improbabile, probabile e molto probabile) di verficarsi dell’evento nei prossimi 10 anni. Nell’asse verticale l’impatto economico stimato che avrà l’evento, una volta avvenuto (in miliardi di $).

Un quadrato più grande corrisponde a maggiore probabilità. Meno sbiadito è il colore del quadrato e maggiore è il suo impatto economico.  Nella parte in alto a destra dello schema sono riportati gli eventi che molto probabilmente si verificheranno nei prossimi 10 anni e che incideranno in misura maggiore sull’economia.

Ne cito alcuni che ritengo significativi:

crisi fiscale (molto probabile, 1000 miliardi di $, più grande influenza economica);cambiamento climatico (molto probabile, 900 miliardi di $);conflitti geopolitici  (piuttosto probabile, 900 miliardi di $);disparità economica  (molto probabile, 700 miliardi di $);sicurezza dell’acqua  (discretamente probabile, 400 miliardi di $);terremoti ed eruzioni vulcaniche (piuttosto probabile, 250 miliardi di $).

Notare che, riguardo ai punti 3, 5 e 6, siamo piuttosto avanti con la previsione!  Confrontate poi l’incidenza economica di queste cifre con i 122-235 miliardi di $ del terremoto in Giappone.  Sono sicuro che concorderete con me nel ritenere che le stime di crescita del FMI e dell’OCSE, essendo molto ottimistiche, alla luce dei recenti avvenimenti, peggioreranno sensibilmente.

Credo di potermi fermare qui nell’elencazione dei “cigni neri“.

3) L’incidenza della crisi economica sul consumo di .

L’International Energy Agency, nel suo ultimo rapporto ([3]), ci mostra l’impatto che la crisi economica in corso ha avuto sul consumo di . Questo grafico mostra l’evoluzione del consumo di nei Paesi aderenti all’OCSE:

Il dettaglio relativo al Nord America:

Europa:

Non credo che abbiano bisogno di ulteriori spiegazioni. Nella prossima parte provo a proporre altri scenari.

Lampo

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