Saturday 23 April 2011

La profezia biblica sugli ultimi tempi

 

I PARTE
Perché studiare la profezia biblica? Riguarda solo la tribolazione o può essere la soglia di accesso ad una gioia incomparabile? La Bibbia ci racconta il resto della storia. di Gavin Finley

Un quarto della Bibbia copre le profezie inerenti il periodo della fine. Eppure, nonostante l’abbondanza di informazioni bibliche a nostra disposizione, questo argomento viene inspiegabilmente trascurato nella stragrande maggioranza degli insegnamenti. Ciò non è dovuto ad un’inadeguata formazione biblica o ad una scarsa disponibilità di riferimenti scritturali. Infatti, le informazioni ci sono e le abbiamo nelle nostre Bibbie. Perciò, da ora in poi non si potrà più dire che sia cosa complicata per un cristiano arrivare a conoscere ed apprezzare quello che Dio sta per fare, ora che il sipario si alza sulla scena finale. Infatti, avverrà che, quando i credenti saliranno sul palcoscenico della fase conclusiva di tutte le epoche, capiranno essi stessi quale sia la parte a loro assegnata, e, con sommo onore, accetteranno di indossare le vesti di “testimoni” degli ultimi tempi.

Il popolo giudeo-cristiano rappresenta la discendenza di Abramo, Isacco e Giacobbe (Galati 3:29). La vicenda della famiglia di Dio attraversa ben quattro millenni, dal tempo dei patriarchi ad oggi. Ha percorso la storia della nazione di Israele fino al calvario e alla dispersione della congregazione di Israele nel mondo pagano, la nascita della chiesa nel giorno della Pentecoste nell’estate dell’anno della crocifissione. Gli ultimi duemila anni hanno visto l’espansione della chiesa e del Vangelo in tutte le nazioni e, negli anni più recenti, la restaurazione dello stato di Israele.

Il movimento messianico sta a sua volta conoscendo un enorme slancio. Molti ebrei stanno giungendo alla salvezza ricevendo Gesù come loro Signore e Salvatore. È evidente che il popolo ebraico ha un ruolo fondamentale da svolgere negli avvenimenti degli ultimi tempi. La conversione a Cristo di tanti ebrei è un nuovo e meraviglioso sviluppo degli eventi, ma cose ancor più grandi stanno per accadere. Il futuro vedrà giungere alla salvezza spirituale l’intera nazione di Israele, insieme alla salvezza fisica del paese: Gerusalemme sarà liberata da tutti i nemici che l’hanno circondata (Gioele 2:28-32). Tutte queste armate, radunate a nord della città, nella valle di Armageddon, saranno distrutte col ritorno trionfante del Messia. La salvezza di Israele sarà un momento glorioso nella futura storia sacra ed è previsto, in base alle profezie bibliche degli ultimi tempi, che accada molto tardi, nella settantesima settimana (Zaccaria 12:7-13:1). Ma il ritorno a Cristo del popolo ebraico non sarà un evento privato, esclusivo per la nazione di Israele: la loro salvezza arricchirà, infatti, anche tutti noi (Romani 11:11-15).

Il crogiolo della storia brucia le scorie e raffina l’oro. Ad ogni tappa della storia sacra, il popolo di Dio viene “chiamato fuori” dal mondo e dal ruolo che esso svolge nella politica e nella religione. Le profezie bibliche ci danno un ampio quadro della futura storia del mondo e, in particolare, degli ultimi sette anni di quest’era. Si delinea chiaramente come il popolo eletto di Dio verrà guidato verso il compimento del proprio destino. La parola greca ekklesia, da cui deriva il nostro termine “chiesa” o “congregazione”, significa letteralmente “chiamati fuori”. La chiesa di Dio è dunque una congregazione o assemblea di persone “chiamate fuori”. Semplicemente questo è il significato di chiesa. Mosè venne chiamato a condurre una “chiesa nel deserto” (Atti 7:38) e gli furono anche rivelate alcune vicende che sarebbero accadute quando il pellegrinaggio del popolo di Dio fosse giunto alla soglia tra il corrotto tempo presente e il regno millenario del Messia. Egli scrisse queste cose nel Cantico di Mosè. Dio ha “chiamato fuori” il suo popolo dal luogo dove si trova verso il luogo a cui è destinato per ben quattromila anni fino ad oggi.

La chiesa di Dio iniziò con un uomo solo: Abramo. Poi si allargò nella famiglia di Abramo, Isacco e Giacobbe. Durante la permanenza in Egitto divenne una nazione di un milione di persone e uscì dal paese in un grande esodo guidato da Mosè. Poi entrò nella terra promessa, con Giosuè, affrontò l’era dei Giudici e divenne, quindi, il Regno di Israele sotto il comando di Davide e Salomone.

Gesù venne presso il Suo popolo ma, come nazione, essi Lo rigettarono. Nonostante ciò molti credettero in Lui ed Egli andò fino alla fine per chiamare a Sé tutti gli uomini. Dopo il calvario e la resurrezione era rimasto solo un piccolo gruppo di uomini che credevano in Gesù, e questi uomini furono la vera congregazione di Dio in Israele. Quando, nel giorno della Pentecoste, si riunirono tutti e 120 in una sala al piano superiore di una casa, tutti furono riempiti dallo Spirito Santo, il quale poi si espanse in tutte le nazioni. E il Vangelo, la “buona notizia” della salvezza, che ebbe inizio in Israele, fu portato in tutto il mondo come “luce per i gentili”.

La profezia biblica non è un esercizio intellettuale, ma è un cammino di devozione verso la rivelazione. Il nostro Dio infatti, è un Dio che va avanti! Egli porta avanti e in alto il Suo popolo continuamente. I capi religiosi, invece, cercano sempre di “impacchettare” il popolo di Dio, di tenerlo fermo e stabile nel luogo in cui si trova. Ma la storia sacra rivela nuovi fatti di volta in volta, e il vino nuovo spezza i vecchi e rigidi otri religiosi. Ma non tutto è perduto, perché proprio in queste continue crisi della fede, Dio chiama il Suo popolo a tornare a Lui. Egli ci chiama a salire ad un altro livello.

Dio non è bloccato nel meccanismo statico di yin e yang. Egli ci riscuote dalla nostra vita “moderata” e dalla nostra egocentrica ed egoistica routine. Durante questi momenti è Gesù il Cristo (Yeshua Hamashiach) che viene a bussare alla porta del nostro cuore.

I santi, il popolo eletto del Dio di Israele, sono una chiesa “chiamata fuori”, una compagnia allineata ai lati del calvario. Essi sono un singolo Eletto e un Popolo prescelto. Questa irripetibile parata è un’assemblea di pellegrini che si muove attraverso il paesaggio della storia sacra, diretta verso una splendida visione. E come la congregazione di Dio giunge ad una nuova soglia della storia, essa rinnova il patto eterno che fu stipulato con i patriarchi. La chiesa dei santi, o ekklesia “chiamata fuori”, viene rinnovata in certi punti chiave come ulteriore spinta verso il suo destino finale, la gloria. In queste occasioni speciali essa viene riscossa dal suo sonno e guidata dallo Sposo verso la via della santità.

Questa è la sostanza delle profezie bibliche sugli ultimi tempi. Sono un corteggiamento, una grande avventura, il sommo romanticismo di Dio. Gli ultimi tempi non sono solo “dannazione”, come ci hanno insegnato. Dio sta portando, anche a volte trascinando, il suo popolo scalciante ed urlante fuori da quei pericoli mortali che esso stesso si è procurato a causa del suo confortevole adagiarsi. Man mano che vanno avanti, i santi non sono più sopraffatti dagli eventi della storia. Essi tengono i loro occhi fissi sul Santo d’Israele e attraversano i secoli. Passano da un accampamento ad un altro e sono guidati attraverso le soglie della storia. Il loro carattere è raffinato e levigato da Dio man mano che sperimentano i vari governi del paese. Attraverso ogni accampamento, schiavitù e liberazione, il popolo eletto di Dio prosegue il suo cammino.

Il nostro attuale accampamento si trova sotto l’egida della Pax Americana. Prima di oggi, e durante la prima metà del XX secolo, abbiamo visto la Germania tentare di portare il suo ordine speciale a tutto il mondo, una Pax Germanica. Non si è mai verificata. Prima ancora di questa, nel XIX secolo, abbiamo assistito alla Pax Britannica. Gli inglesi avevano stabilito un impero che copriva un quarto del globo e iniziarono anche una mobilitazione di missionari su una scala così ampia che non si era mai vista prima.

Andando indietro nel tempo, prima dell’impero britannico e delle battaglie di Trafalgar e Waterloo, c’è stata la Pax francese. La Francia di Napoleone è stata la superpotenza del XVIII secolo. Il francese resta tuttora la lingua diplomatica.

Nei secoli precedenti, ancora altre nazioni hanno primeggiato nel mondo. I portoghesi, gli spagnoli, gli italiani e gli olandesi: tutti hanno fissato un programma per la storia del mondo del loro tempo. Tutte queste nazioni della cristianità hanno avuto il loro momento nella guida della civiltà occidentale che emergeva dai secoli bui. In ognuna di queste soglie storiche, Dio ha operato un rafforzamento e una rifinitura nel suo popolo eletto. Così si sono mossi i santi pellegrini verso il loro “destino manifesto”.

Qual è il prossimo punto nel programma di Dio? Cosa hanno da mostrarci le profezie bibliche? Abbiamo una mappa? Questo è il soggetto di cui si interessa questo sito.

Continua con la II parte …….

Concesso dall’autore a Sequenza Profetica. L’articolo può essere copiato e ridistribuito purchè venga citata la fonte.

http://www.sequenzaprofetica.org/2011/04/la-profezia-biblica-sugli-ultimi-tempi/

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